Rock alternativo, Modena

Discografia

7 Anni Di
Album – 2013
Autoprodotto
copertina 7 Anni Di
 

Anteprima dell’album:

La recensione di Universo Rock Musicale:

http://universorockmusicale.jimdo.com/2013/07/24/voice-over-7-anni-di/

La recensione di Gruppi Emergenti:

http://www.gruppiemergenti.net/album/7-anni-di/recensioni/10

 

Un po di storia sui nostri pezzi…

  1. Betrayal: proviene dalla precedente formazione dei Voice Over, quando il gruppo non aveva nome e muoveva i primi passi. Eravamo giovani e stupidi, potevamo forse astenerci dal parlare di un amore finito? Appunto. Il testo del ritornello venne scritto dal primo chitarrista, Marcello, allontanatosi chissà dove dopo una crisi esistenziale. Il resto della canzone arrivò in saletta prove, quando il gruppo contava soltanto 3 componenti: Nicolò, Giovanni e Antonio, ex batterista.
  2. Cicatrice: datata 2007, è ampiamente ispirata da “francis farmer will have her revenge on seattle” dei Nirvana. Sfiora il tema della violenza domestica come chiave di lettura dei rapporti interpersonali. Primo tentativo del gruppo di scrivere in italiano.
  3. Eco: composto durante le grandi scosse di terremoto del 2012, forse l’unico esempio di pezzo nato e rimasto praticamente invariato sino all’incisione. Nonostante le obiezioni di Nicolò, la band decise di non appesantirlo con molteplici arrangiamenti. Il coro “we will fight” (rimando a Ennio Morricone) è stata un’idea di Alessandro, ed è stato registrato sommando la voce di tutti i componenti, fidanzate comprese.
  4. Forget: nata nell’arco di 15 minuti, è l’esempio di cosa possa fare l’ispirazione mischiata a un forte stress emotivo. Anche qui il testo tratta di un amore finito, è sorta praticamente assieme a Betrayal, ma a causa della sua struttura più complessa ha atteso qualche anno prima di essere proposta nei live.
  5. Lei:è il solo pezzo in tonalità maggiore dei Voice Over.  Copre un lungo periodo, collage di grandi vuoti e periodi cupi. Unico comun denominatore, la domanda: passerà? Perché a discapito di quanto suggerisca il nome, Lei non è una ragazza, ma la speranza. La speranza che le cose migliorino.
  6. Luce: ultimissima in ordine di apparizione (una parte del testo è stata scritta a 2 giorni dalla registrazione in studio), è la canzone che ha subito maggiori cambiamenti in assoluto, poiché mai completamente soddisfacenti. Il testo, collaborazione di Nicolò e Alessandro, indossa gli occhi di un individuo nel suo primo giorno di manicomio. La consapevolezza di impazzire, di essere cambiati, di aver compiuto un passo senza ritorno dalla normalità. Come sempre, messaggi di gioia e ottimismo dai Voice Over.
  7. Ombra: nasce una lontana sera del 2005, più o meno allo scoccare della mezzanotte. Il riff iniziale è di un ragazzo che non ha mai fatto parte dei Voice Over, ma è colui che ha trasmesso la voglia di fondare un gruppo ai fratelli Matteo e Nicolò. Essendo il primo pezzo del gruppo non poteva che posarsi sul più semplice dei giri d’accordi MI – DO- SOL – RE. A contraddistinguerla è sempre stata l’energia contenuta in quei riff distorti e la piacevole melodia che fa da ponte per tutto il pezzo.  Il testo, arrivato anni dopo, esplica il fastidio verso un soggetto diversamente amabile.
  8. Sangue dalle ginocchia: il titolo originale doveva essere Raggi d’ombra. Ma poi Alessandro scrisse questo testo così fuori dagli schemi che fu impossibile non citarne una parte, quella del sangue appunto. Più diretto e meno melodico degli altri, Sangue doveva  staccarsi dal classico approccio compositivo della band risultando più “ruvido” e senza tanti fronzoli. Il significato, criptato al punto giusto, ruota attorno alla fuga: a volte si scappa dai problemi come dopo un atto criminale – una rapina, in questo. Alla fine il sangue dalle ginocchia non c’entra nulla, ma dopo polli volanti, citazioni live e gite a Roma, ci sembrava doveroso inserire un frammento dei monologhi deliranti di Richard dentro un nostro pezzo.
  9. Velaria: parla di mille chilometri a dividere due cuori, di quanto sia complicato fidarsi, lasciarsi amare, mettere da parte un inverno lungo e pungente ed essere portati per mano. Velaria conteneva la speranza, poi perduta,  tanto cercata in Lei. Il testo avanza per metafore, volute appositamente per non scoprirsi troppo. Dopo la registrazione in studio, è diventata portatrice di uno splendido neologismo: scionde. Il merito va al tecnico dello studio che, mixando diverse tracce vocali, non si accorse di aver unito quella recante la parla “scioglie” e un’altra contenente “fonde”. Scionde è la prima parola di proprietà dei Voice Over.

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